mercoledì 6 maggio 2015

Orte e Rifiuti: Il lavoro nel dettaglio

Questo documento è per coloro che si sono persi il nostro incontro sul tema dei rifiuti ad Orte e che vogliono comunque saperne di più. Come siamo arrivati alla cifra di 150.000 Euro? Se avrete la pazienza di prendervi 5 minuti, lo scoprirete.
 

MANCATI RISPARMI


Dallo studio dei dati ufficiali sulla produzione e raccolta di rifiuti, dall’analisi del Capitolato Speciale d’Appalto e da comparazioni con altre realtà amministrative abbiamo potuto elaborare delle stime e suddividere il problema dei rifiuti ad Orte in tre diverse macro-aree di criticità:
1- Mancati risparmi per eccessiva produzione di indifferenziato;
2- Mancati risparmi per dimensionamento eccessivo della produzione di rifiuti annuale;
3- Mancati proventi dalla vendita del differenziato.

1- Nel 2014 Orte ha totalizzato una quota di rifiuti indifferenziati del 56%, per un corrispettivo costo di smaltimento in discarica stimato in circa 240.000 €. Questo valore cozza con quanto previsto dal Capitolato d’appalto (testo redatto dall’amministrazione stessa), secondo cui nel 2014 l’indifferenziato si sarebbe dovuto attestare al massimo al 45%. E ancora più stringente è la normativa nazionale: un Comune virtuoso, infatti, deve limitare la produzione di indifferenziato al 35%.
Su queste basi, abbiamo valutato un mancato risparmio per le casse comunali: se avessimo rispettato i parametri imposti dal Capitolato, solo nel 2014 avremmo risparmiato circa 50.000 € di costi di smaltimento in discarica dell’indifferenziato; se fossimo un Comune virtuoso, questo risparmio avrebbe addirittura superato i 90.000 €.

2- Il Capitolato d’appalto sostiene che Orte produce circa 3.900 tonn di rifiuti all’anno, ma i dati a nostra disposizione dimostrano che nel quadriennio 2011-2014, a parità di popolazione, i rifiuti prodotti sono in media il 12% in meno. Pertanto, avvalendoci anche di una proiezione statistica su eventuali misurazioni future, abbiamo dimostrato che il dato contenuto nel Capitolato è troppo alto.
Dal momento che circa il 45% dell’importo complessivo della TARI è destinato alle spese per la produzione dei rifiuti, un dimensionamento corretto delle quote di produzione permetterebbe di abbassare l’importo della TARI, garantendo al Comune un risparmio stimato minimo di 37.000 € all’anno.

3- Secondo il Capitolato, tutti gli eventuali proventi derivanti dalla vendita del materiale differenziato sono di esclusiva competenza della ditta aggiudicataria. Noi abbiamo calcolato che nel 2014, nonostante la bassa percentuale di differenziato registrata, la società appaltatrice ha prodotto un utile netto di circa 22.000 €.

TOTALE: Sommando i tre punti sciorinati fin qui, si realizza che una gestione più attenta e virtuosa del ciclo dei rifiuti ad Orte avrebbe permesso di risparmiare circa 150.000 € di soldi pubblici.

PROPOSTE

Una critica non è mai costruttiva, se non contiene anche le proposte per migliorare la situazione. Noi riteniamo che ci siano alcuni aspetti da ridiscutere, anche in funzione dell’imminente scadenza del contratto di assegnazione del servizio.

Aumentare i controlli: Le basse percentuali di differenziato sono figlie soprattutto di chi non rispetta le regole. Esistono numerosi strumenti a disposizione di un’amministrazione per garantire la corretta esecuzione della raccolta dei rifiuti da parte dei cittadini: un esempio è l’utilizzo del codice a barre sui sacchetti, che favorirebbe di molto l’attività dei soggetti deputati al controllo.

Informare: La sanzione è l’ultima forma di intervento a cui ricorrere per prevenire il fenomeno dell’abusivismo. Prima di tutto, la cittadinanza va informata meglio su come e cosa gettare negli appositi cassonetti, coinvolgendo in primo luogo le scuole e quindi i cittadini di domani.

Programmare: Ci sono tanti piccoli correttivi esecutivi che possono incentivare amministrazione, ditta appaltatrice e cittadini a migliorare tutti insieme la resa del ciclo dei rifiuti: ridiscutere le percentuali sugli utili della vendita del differenziato, proporre sgravi fiscali per i contribuenti virtuosi e per le attività commerciali, riorganizzare il sistema del porta a porta (aumentando i passaggi per l’organico), potenziare il funzionamento dell’isola ecologica e l’attività di pulizia e spazzamento.

In tutto ciò, è fondamentale impostare il nuovo contratto di gestione del servizio su basi maggiormente legate al rendimento.

Ci sarebbe piaciuto poter presentare queste proposte, nella maniera dettagliata in cui l’abbiamo fatto domenica scorsa, direttamente all’Amministrazione comunale. Ma né gli organi amministrativi, né quelli d’informazione convenzionati hanno ritenuto opportuno ascoltarci. E  questo, a nostro avviso, è gravissimo.

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