giovedì 29 gennaio 2015

L'InterPolo: l'amore non è bello se non è litigarello

In data 27 gennaio 2015 il sindaco Polo ha replicato in maniera forte al vicesindaco del Comune di Viterbo, che, in quanto azionista pubblico direttamente interessato a conoscerne l'andamento gestionale, auspicava una verifica sull’operato delle società (una società per azioni ed una a responsabilità limitata) che gestiscono l’Interporto ORTE.
 
Pur rivendicando il principio della trasparenza, il sindaco di Orte ha rilevato motivazioni tecniche intese a circoscrivere i controlli sulle società, criticando aspramente le osservazioni provenienti dal Comune di Viterbo. Citiamo testualmente:

Si rischia da un lato di dare informazioni non corrette ai cittadini, dall'altro di mettere in discussione, senza giustificato motivo, l'operato di una società che ad oggi rapresenta l'unica vera opportunità di sviluppo non solo per il territorio di Orte, ma anche per l'intera Tuscia. Colgo l'occasione pertanto per ringraziare l'operato svolto in questo triennio dall'attuale consiglio di amministrazione dell'Interporto Centro Italia Orte S.p.A. e della Interporto s.r.l.” 
A nostro giudizio, questa presa di posizione del primo cittadino ortano è disarmante e quantomeno poco giustificata.
L’attuale sindaco non ha buona memoria e dimentica che fu proprio il Comune di Orte, guidato dall’attuale vicesindaco Primieri, a sollevare forti perplessità sulla creazione della controllata s.r.l. Nel luglio 2013, infatti, avveniva uno scambio di opinioni sulla stampa locale tra le forze politiche che operavano nel comune di Orte, in cui, con due successivi comunicati del 5 e del 23 luglio 2013, lo stesso Polo, in qualità di coordinatore politico del Quadrifoglio, rivendicava le motivazioni che avevano spinto il sindaco Primieri a votare contro il bilancio 2012 della S.p.A.
In uno di quei comunicati a firma Polo-Quadrifoglio si leggeva: “Non possiamo più avallare questa gestione del centro merci che da oltre 30 anni privilegia i giochi partitocratici romano-viterbesi.” E poi: “Gli interessi personali di politicanti di piccolo cabotaggio, uniti a quelli di parte privata che hanno votato il bilancio, hanno condizionato le scelte gestionali della società che, se pur di natura privata, è chiamata a gestire risorse e interessi pubblici con conseguenti ricadute anche per il nostro territorio”. Si arrivava addirittura a chiedere di “azzerare questa situazione ormai insostenibile”.
I rapporti erano così tesi che si era arrivati addirittura alle vie legali. A dicembre 2013, infatti, il TAR del Lazio accoglieva un ricorso della Interporto S.p.A. contro il Comune di Orte, rinviando all'anno successivo la decisione sulla correlata, enorme richiesta di risarcimento (8 milioni di euro) che il gestore della struttura aveva avanzato ai danni del Comune.
Non più tardi di 6 mesi dopo, a giugno 2014, l'Interporto Centro Italia S.p.A. rinunciava al ricorso ed il sindaco Polo arrivava a dichiarare in Consiglio Comunale che i rapporti con la società interporto erano "idilliaci". 
 
Adesso, addirittura, Polo interviene con una difesa a spada tratta, quasi sperticata, della società Interporto e del suo operato, anche di fronte agli altri azionisti pubblici della struttura.
 
A cosa si deve questo radicale cambio di rotta? Che fine hanno fatto le domande che solo un anno e mezzo fa lo stesso Polo poneva e per cui, giustamente, chiedeva risposte? Che fine ha fatto la volontà di chiarire tutto?
E poi... c’era davvero l’esigenza per cui il Sindaco di un comune azionista si esponesse quasi al punto di sostituirsi alla difesa che normalmente sarebbe spettata alla società di gestione? 
Qualsiasi spiegazione sarà graditissima ai cittadini, che, indirettamente, attraverso le risorse pubbliche conferite, continuano ad essere i veri investitori e destinatari finali di questo millantato sviluppo di cui da anni le amministrazioni locali interessate all'Interporto si riempiono la bocca.

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