Abbiamo appreso che in data 31 ottobre 2014 il Comune di
Orte ha deliberato (delibera n. 158 31/10/2014) di chiedere parere all’ANAC
(Autorità Nazionale Anti-Corruzione), autorità con competenza di vigilanza in
materia di appalti pubblici, in merito alla questione dell’aggiudicazione
definitiva della gestione degli impianti sportivi. Ciò a seguito del polverone
alzatosi attorno a questa vicenda.
Per chi si fosse perso qualche passaggio, ricostruiamo
brevemente tutta la storia, iniziata ormai quasi 4 mesi fa, a luglio 2014.
-
L’Amministrazione pubblica il primo avviso per
la presentazione delle domande di partecipazione alla gara di concessione degli
impianti sportivi;
- Prime proteste e proroga del termine per la
presentazione delle domande;
-
Sostanziale correzione ed integrazione del testo
del bando, a seguito dell’istanza presentata dalle forze di opposizione in
forma congiunta;
- Aggiudicazione provvisoria della gara alla
Polisportiva Tiberis;
-
Questioni relative alla presentazione delle
fidejussioni;
-
Aggiudicazione provvisoria alla Polisportiva
Hortae, l’altro soggetto concorrente, e ricorso amministrativo presentato dalla
Polisportiva Tiberis.
Adesso, come nuovo capitolo della telenovela, arriva la
richiesta di parere all’ANAC.
Noi apprezziamo il bagno di umiltà pubblicamente compiuto dalla
Giunta Polo con questa decisione, ma non possiamo non rimarcare come in questa
vicenda l’Amministrazione Quadrifoglio si sia dimostrata, ancora una volta,
pasticciona, confusionaria ed impreparata. Una questione che si sarebbe potuta
gestire con la massima serenità e trasparenza si è tremendamente complicata in
seguito alla presentazione di un bando semplicemente ridicolo, che ha generato
polemiche e politicizzazioni squallide, a tutto discapito degli sportivi
ortani.
Nonostante qualcuno abbia tentato già da tempo di trascinare
Futuro Presente dentro questa pagliacciata, noi abbiamo sempre mantenuto un
atteggiamento di assoluta equidistanza; abbiamo ribadito direttamente a tutti i
soggetti coinvolti nella gara che il nostro interesse era solo quello di
garantire il rispetto della legittimità della procedura. Esaurito questo
aspetto della vicenda con la presentazione del nuovo bando, abbiamo augurato
“in bocca al lupo” a tutti i contendenti. E ancora oggi restiamo spettatori
delusi di una querelle che sembra destinata a non finire più.
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