venerdì 21 marzo 2014

Tutela del territorio: prevenire e combattere

Il primo blog della sezione delle nostre proposte per Orte è dedicato ad un tema a nostro giudizio mai abbastanza al centro del dibattito pubblico, in rapporto alla sua importanza: la salvaguardia del territorio e del patrimonio ambientale.

Non possiamo nasconderci dietro a un dito e negare l’evidenza che Orte, nell’ultimo decennio, ha conosciuto uno sviluppo edilizio fortissimo. Numerose le zone del paese in cui si è costruito a ritmo martellante: Orte Scalo, Petignano e Le Grazie su tutte, oltre alle grandi opere quali la casa famiglia, la tensostruttura degli impianti sportivi, il depuratore, i nuovi uffici e la zona artigianale a Petignano, il sottopasso tra Orte e Orte Scalo, la centrale biogas a Terrabella. A questa proliferazione edilizia, che molti hanno contestato addirittura come eccessiva all’amministrazione Primieri (e che noi, invece, riteniamo in molti casi necessaria), non ha fatto eco un adeguato programma di tutela del territorio. E su questo, non tanto sulla cementificazione, vogliamo porre l’accento oggi.


Quello che ci piacerebbe vedere da un’amministrazione comunale è un’attenzione forte sul tema della prevenzione dei rischi che lo sfruttamento del territorio comporta. Viene naturale il riferimento all’alluvione del novembre 2012, quando lo stesso sindaco Primieri dichiarò che una migliore manutenzione dei canali di scolo e degli alvei dei fiumi avrebbe permesso di contenere la violenza della piena. Tuttavia, nonostante le frasi pronunciate direttamente dal primo cittadino, non si è mai fatta piena luce sulla vicenda: chi era competente a svolgere certi interventi e a prendere certe decisioni? In parole povere: di chi fu la colpa? A questa domanda il sindaco ha sempre risposto a metà, limitandosi solo ad elencare le non responsabilità del Comune. Troppo poco.

Ci sarebbe piaciuta maggiore sensibilità su una vicenda che (seppur, fortunatamente, non tragica) ha segnato la storia del nostro paese; un’indagine dettagliata sulle responsabilità, le competenze e le carenze gestionali di quell’emergenza; un azione pervicace e determinata ad arrivare a fondo della questione; un chiarimento pubblico con toni anche aggressivi, almeno quanto quelli che lo stesso Primieri ha usato in seguito alla questione Iene-Velo OK, in risposta ad un’aggressione forte subita dal territorio di Orte.

Tutela del territorio, dicevamo, significa soprattutto prevenzione, e prevenzione non significa opporsi a qualsiasi intervento invasivo; se, per esempio, è necessario pulire i canali di scolo per garantire un migliore deflusso dell’acqua piovana, bisogna intervenire senza se e senza ma. Il territorio è la principale risorsa di cui dispone una comunità e va utilizzato per quelle che sono le esigenze dell’uomo; non bisogna, però, travalicare il limite dell’utilizzo ed arrivare al deturpamento. Per noi si tutela il territorio quando lo si sfrutta in maniera sana, quando si ragiona prima sulle possibili conseguenze di qualsiasi scelta, per non trovarsi a dover correre ai ripari poi.

Parlando nello specifico di Orte, non è certo un mistero che alcune zone del nostro Comune siano a rischio idrogeologico. In contrasto ad una tendenza che nell’ultimo decennio è stata di globale disattenzione e pressappochismo sul tema della prevenzione dei rischi ambientali, noi vorremmo batterci in maniera molto decisa; valutare attentamente, in ogni progetto urbanistico, il rispetto rigoroso dei vincoli ambientali, paesaggistici, archeologici ed idrogeologici. Questo è stato, a nostro giudizio, un grosso limite dell’amministrazione uscente e su questo noi vogliamo lavorare meglio. Siamo convinti che concepire l’urbanistica in senso preventivo permetta non solo di ridurre il rischio di eventi drammatici, ma anche di gestire il territorio in maniera molto più sostenibile per le casse pubbliche.

In ultimo, tutela del territorio per noi significa anche preservare la dignità del paesaggio in cui viviamo. Chiunque ami passeggiare per le campagne di Orte non può che confermare che capita sempre più spesso di trovare rifiuti di ogni tipo pericolosamente abbandonati ai bordi delle strade vicinali. Un fenomeno che spesso stigmatizziamo in televisione, immaginandolo lontano da noi, e che invece ci ritroviamo proprio sotto casa.

Che un’amministrazione comunale possa da sola cambiare la coscienza civica della gente è molto difficile; che possa combattere l’inciviltà, però, è sicuro. Nel vicino comune di Vasanello, che fa del patrimonio forestale una delle sue risorse più importanti, è stato predisposto un sistema di videosorveglianza delle aree più sensibili, al fine di dissuadere dai comportamenti vandalici; tali apparecchiature hanno un costo contenuto e permetterebbero, se non di risolvere definitivamente il problema (dal momento che è impossibile coprire con le telecamere l’intera superficie comunale), quantomeno di garantire la salvaguardia delle aree paesaggisticamente più rilevanti del nostro territorio. A ciò bisogna aggiungere un ricorso sistematico ed inflessibile allo strumento sanzionatorio, indispensabile per combattere un fenomeno così diffuso e pericoloso.

Nessun commento:

Posta un commento