Dopo oltre 20 giorni di screzi,
proclami, inviti alla riflessione, aperture alle opposizioni, tentativi di ribaltoni
e scambi di battute al veleno, il sindaco Moreno Polo si è ufficialmente
dimesso. Il consiglio comunale del 19 giugno, che ha certificato questa
decisione dell’ormai ex primo cittadino, è stato a tratti un teatrino, in cui andava
in scena la celebre opera pirandelliana “Uno, nessuno e centomila”.
UNO: il Monofoglio, unico e solo
responsabile del fallimento amministrativo di Orte. Non Polo da solo, non
Primieri da solo, ma l’intera lista, presentata alla cittadinanza a maggio 2014
e disgregatasi in appena dodici mesi davanti agli occhi sbigottiti di tutti gli
ortani, a colpi di SMS in Consiglio comunale ed invettive televisive.
NESSUNO: il vincitore in questa
vicenda. Non ci guadagna il Monofoglio voluto l’anno scorso da Primieri, che ha
portato Orte allo sfascio ed è ormai definitivamente affondato come progetto
politico. Non ci guadagnano Polo e Giuliani, che hanno tentato in tutti i modi
di restare in corsa, anche a costo di sovvertire la sovranità degli elettori. Non
ci guadagna nessuno, perché ora chiunque si ritroverà a governare il paese erediterà
una situazione tutt’altro che semplice, procurata da questa indimenticabile (in
senso negativo) amministrazione comunale. Perde tutta Orte, dunque. Ma almeno
consentiteci di dire che non è per colpa nostra.
CENTOMILA: i richiami alla calma rivolti
ad Angelo Giuliani. Il nervosismo mostrato nel corso di tutto il Consiglio
comunale e le continue interruzioni sugli interventi degli altri consiglieri
palesavano l’evidente insofferenza del capogruppo di Orte Città Nuova per non
aver potuto tramutare in realtà il governo dei presunti “responsabili”.
Ma il tempo delle polemiche non
ha più senso di esistere. Gli ortani ormai hanno ben compreso cosa è successo e
già da un mese stanno pagando sulla loro pelle le conseguenze di questa
grottesca situazione. Noi di Futuro Presente abbiamo ampiamente spiegato nelle scorse settimane perché
siamo stati contrari a maggioranze trasversali e a quel governo-barzelletta che
era stato proposto, quindi non stiamo qui a ripeterci.
All’ex sindaco Polo, che ha
coerentemente rigettato gli inviti ai “chiarimenti” rivoltigli in extremis dai
suoi dissidenti interni, rendiamo l’onore delle armi, ma ora ci mettiamo a
lavorare per dare un futuro migliore alla città che lui e la sua giunta hanno
affossato. Come nostro stile, valuteremo tutti gli interlocutori che mostreranno
dei profili di compatibilità coi nostri programmi ed i nostri principi;
pertanto, ci sentiremmo in forte difficoltà ad ascoltare chi fino ad ora,
muovendosi dietro le quinte e con posizioni poco chiare, ha voluto sentenziare
senza alcun titolo sul lavoro degli altri, limitandosi a criticare tutto e
tutti.
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