Un nuovo capitolo della
tragicomica vicenda della Giunta (o ex Giunta) Polo si è consumato ieri
pomeriggio, ancora una volta davanti agli occhi sbigottiti di tutti gli ortani.
Il sindaco ha aperto il Consiglio
Comunale del 28 maggio annunciando a sorpresa l’azzeramento della Giunta e le
sue dimissioni, per poi invitare le opposizioni ad un “gesto di responsabilità”
e a governare con lui ad interim fino
alle elezioni del 2016, in modo da evitare il commissariamento del
Comune.
Abbiamo assistito piacevolmente
impressionati al discorso di Polo, che ha confessato sinceramente la
sconfortante pochezza dell'amministrazione da lui guidata, dilaniata dai
contrasti interni e dalle presenze scomode, e ha deciso di
porre fine con grande onestà intellettuale ad un'esperienza fallimentare sotto
tutti i punti di vista.
Ciò che non va bene è il
passaggio con cui si è concluso l'intervento. Quell'appello alla responsabilità
delle forze di opposizione (comprese quelle non rappresentate in Consiglio) che
sa tanto di scaricabarile e di tentativo di rimanere in sella in extremis.
Moreno Polo ha costruito in prima
persona il percorso che l'ha condotto dove è ora ed il fatto di ritenersi
“tradito” dai suoi alleati non può giustificarlo. Aver detto le cose come stanno fa di lui una persona che, almeno per una volta, ha parlato sinceramente; ma non per questo una persona che sa prendersi le proprie responsabilità.
Una persona politicamente responsabile, infatti, accetterebbe il fallimento e si dimetterebbe all’istante, senza cercare di coinvolgere le opposizioni in colpe che non hanno.
Una persona politicamente responsabile, infatti, accetterebbe il fallimento e si dimetterebbe all’istante, senza cercare di coinvolgere le opposizioni in colpe che non hanno.
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