domenica 24 agosto 2014

Verde pubblico, l'urgenza dell'incuria


Scorrendo l'albo pretorio on-line del Comune di Orte, costantemente consultato per essere informati sull'andamento amministrativo, e dopo aver letto l'articolo pubblicato qualche giorno fa sul Corriere di Viterbo, apprendiamo che la manutenzione del verde pubblico è stata affidata ad una nota impresa locale, senza alcuna procedura di consultazione preventiva di potenziali concorrenti, percorrendo la strada del carattere d'urgenza.

La nota riportata sul giornale evidenzia l'anomalia del ricorso alla procedura d'urgenza relativa ad un'attività, quella della cura e manutenzione del verde pubblico, che dovrebbe rientrare all’interno di un normalissimo programma di gestione amministrativa pluriennale, che di urgente e straordinario non dovrebbe avere assolutamente nulla.
Condivise le perplessità al riguardo, Futuro Presente ricorda che gli affidamenti diretti sono stati oggetto di ampio dibattito in campagna elettorale ed auspica un controllo rigido sulle procedure da parte delle autorità competenti.
Ma non scriviamo solo per criticare. Cerchiamo anche di essere propositivi e quindi invitiamo, per una volta, ad affrontare i problemi con una chiave di lettura diversa.
Proviamo per un attimo a prescindere dai presupposti dell'urgenza e dalle norme che regolano  gli appalti pubblici (che comunque spesso consentono di derogare alle rigide procedure di gara) e cerchiamo di valutare il merito, cioè l'opportunità di proseguire un rapporto contrattuale.
Il rinnovo di un contratto, da logica, presupporrebbe che le parti in causa siano reciprocamente soddisfatte del lavoro svolto; nel nostro caso, la cura del verde pubblico dovrebbe essere avvenuta in modo esemplare, al punto da continuare a voler affidare l’incarico alla stessa impresa, che evidentemente eccelle nelle attività di giardinaggio.
Il gruppo di Futuro Presente è molto sensibile a questo tema e più volte abbiamo posto l'accento sul tema del decoro urbano, in quanto la vivibilità di una città è condizionata dalla gradevolezza delle piccole cose, dei giardini, dei vasi spartitraffico, delle aiuole. E non ci vuole un esperto per capire che Orte è molto carente sotto questo punto di vista: è sufficiente farsi un giro per il paese per constatare lo stato di incuria ed abbandono in cui versano gli spazi destinati al verde pubblico.
E allora perché è stato rinnovato il contratto di gestione a quest’impresa?
Un amministratore, prima di prendere decisioni relative alla gestione della cosa pubblica, dovrebbe almeno verificare l'effettiva qualità del lavoro che si prospetta o che è stato realizzato. La qualità, quella che ad Orte è sempre mancata.
In alternativa, ci viene da pensare che magari i nostri amministratori, passeggiando per le strade ortane, siano realmente soddisfatti dello stato del verde pubblico; a questo punto si porrebbe il problema di capire se passeggiano senza guardarsi intorno (ed è pericoloso, perché si rischia di farsi investire dalle macchine) oppure se non hanno il senso del bello.
Noi auspichiamo che in futuro siano evitati pastrocchi amministrativi nell'affidamento dei contratti, a garanzia della concorrenza e del mercato, ma anche che la cura del verde e degli spazi collettivi  diventi veramente una priorità, anzi una sensibilità, e non l'ennesima occasione per un altro affidamento diretto.

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